giovedì 28 novembre 2013

Aspettando Super Mario


Nella vita ci sono cose molto più importanti dei videogiochi. Anche senza ricorrere ad un giornale e alle mille disgrazie che attanagliano il nostro pianeta ogni giorno, basta fare quattro chiacchiere con un amico per ricordarsi che non tutto gira attorno ad un idraulico che dà la caccia ad un dinosauro antropomorfo. A volte, quando mi sveglio la mattina pensando come prima cosa a uno dei tanti giochi che ho la fortuna di aspettare e giocare durante l'anno, mi sento in colpa. Quando apro gli occhi, infatti, sento di dover pensare alla mia ragazza e a quanto sia innamorato di lei, o a mio padre, che non sento da parecchi giorni, o al mio conto in banca, ormai agli sgoccioli, o agli esami universitari sempre più incombenti. 
Invece la prima cosa che vedo la mattina è Super Mario. 

Oddio, ecco che arriva la pappardella deprimente... Ogu, ce ne sbattiamo altamente dei tuoi problemi. 
E infatti, non sono qua per rovinare la festa a nessuno. Domani esce Super Mario 3D World e sono felice come una pasqua. E questa felicità mi ha fatto riflettere su come i videogiochi siano ormai intrecciati in modo indissolubile alla mia vita. Non so se capiti anche a voi, ma io per ricordarmi meglio di un periodo della mia vita penso come prima cosa a quali giochi stavo giocando all'epoca. Oserei quasi dire che i videogiochi abbiano scandito in qualche modo la mia vita e siano un elemento fondamentale per la mia percezione del tempo. 

Ai videogiochi sono legati in modo più o meno stretto molti dei miei ricordi più o meno remoti. E i più belli sono sicuramente quelli che, per un motivo o per l'altro, hanno a che fare con Super Mario.
Mi ricordo come se fosse ieri, per esempio, l'arrivo di Super Mario Sunshine.
Ero un quindicenne grassottello e un po' sfigato all'epoca. Portavo i capelli lunghi e ricci, e coltivavo i quattro peli di barba sul mio mento come fossero rarissime stelle alpine. 
Il Gamecube mi aveva in un certo senso cambiato la vita. Mi sono sempre considerato moderatamente anticonformista, ed essermi scoperto Nintendaro mi aveva permesso di acquisire un'identità più definita. So che suona stupido, ma sebbene fossi benvoluto a scuola e relativamente secchione, all'epoca sentivo di non avere alcun talento e come tutti i quindicenni bramavo un modo per distinguermi. 

Ovviamente, appena viste le prime immagini del nuovo Super Mario sulla neonata NRU mi sono fiondato in negozio a prenotarlo. A quei tempi in centro a Treviso esisteva un solo negozio specializzato in videogiochi, anche se non si poteva propriamente definirlo "negozio". Era più uno sgabuzzino gestito da due fratelli argentini con una TV e un armadio colmo di giochi. Davvero triste (tanto che non durò più di un paio d'anni) ma ho sempre voluto supportare i negozietti rispetto alle grandi catene (ho già scritto sopra del mio anticonformismo).
Arriva la settimana dell'uscita. Io da quindicenne ignorantello sui fatti della vita ero convinto che se su NRU leggevo una determinata data d'uscita, io non avrei visto il gioco prima di quella determinata data. Dopo mesi di attesa mi ero quindi messo l'anima in pace. Mancava così poco...

Due giorni prima dell'uscita mi becco l'influenza. Rimango a casa da scuola, e mentre mi trovo a letto sotto le coperte mi squilla il cellulare: era l'argentino, Mario è già disponibile! Accidenti...
Che fare? Mia madre era appena uscita per fare un po' di spesa. Due rapidi calcoli e.. sì, avrei potuto farcela. Febbricitante mi sono imbacuccato come l'omino Michelin e sono montato in sella al mio scooter; alla folle velocità di 45 km orari (avevo i fermi) sono andato a prendermi il gioco, sperando di tornare a casa prima di mia madre. 
Dio, la strada del ritorno era infinita. Sembrava quasi che il mondo si stesse dilatando a dismisura. Sorpassavo ai semafori e mi piegavo in curva, pensando unicamente alla copia di Mario che veniva sballottata nel vano sotto la sella. Dai, manca poco... a manetta vecchio... dai... 46 Km/h... spingiiiiii

Mia madre mi aspettava in garage, furibonda. In punizione, niente Super Mario.
Poi, dopo tante scuse e preghiere, la sera ho potuto finalmente inserire il disco del gioco nel mio cubetto. E ora posso ricordare con un piacere indefinibile quel giorno, quel periodo della mia vita in cui giocare a Super Mario era la cosa più importante, tanto da rischiare una polmonite. 
Bei tempi. 

Oltretutto, questa esperienza mi ha permesso di scoprire che si possono avere i giochi prima del Day One, e sebbene io di solito non sia il tipo che muore per qualche giorno di attesa in più, ogni volta che esce un nuovo Super Mario faccio tutto il possibile per arraffare una copia il prima possibile. I negozi  di videogiochi chiudono uno dopo l'altro, le grandi catene non ti fanno concessioni, ma io non mi arrendo. 
Domani arriva Super Mario 3D World, e devo confessare, anche questa volta ho avuto modo di registrare un bellissimo ricordo. Magari ve lo racconto nel prossimo episodio di Casa Nintendo

Intanto, buon Super Mario a tutti!


9 commenti:

  1. Confermo, per ricordarsi del mio compleanno quest'anno ha dovuto pensare alla data d'uscita di Pikmin 3...meno male che coincidevano! Poi Ogu mi hai aperto tutto un mondo nuovo: io ho sempre pensato che Bowser fosse una tartaruga, invece tu mi dici che è un dinosauro??? Wow, come farei senza di te... -.-
    Scherzi a parte, ringrazia il cielo che SM3DW ora come ora è anche il mio pensiero fisso, altrimenti dopo le romanticherie che ho appena letto ti saresti ritrovato a dormire con Sushi!!! :P

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    1. Ahahah!! Ogu, non si trascurano le ragazze! non te l'ha mai detto nessuno?
      E' già difficile conquistarle, ancora di più tenersele!! XD
      Però lo ammetto: per la Nintendo (a volte) si può fare un'eccezione! XD

      Frulla95 (Giò)

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  2. grande grande ogu!questo periodo lo ricorderò anch'io a fuoco sulla pelle...novembre 2013...un giovane e una giovane donna entrano nel negozio dove lavoro e con aria disincantata quell'uomo mi chiede"avresti 60 euro da darmi?"che cazzo dice penso.. ma poi tutto si svela e i 60 euro son già nelle sue mani!...chi legge non capirà un beneamato cazzo ma sul prossimo episodio di casa nintendo tutto si svelerà...sempre sia lodato supermario!

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    1. Non vedo l'ora di sapere questa storia, allora! XD

      Frulla95 (Giò)

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  3. Aspettando Super Mario? Ma coooooosa??? Dannato!! Tu ce l'hai già e fai anche lo spiritoso!! :(

    Btw, bella storia!! XD


    Frulla95 (Giò)

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  4. Complimenti per il post! Leggendo questo e la tua cronostoria di Zelda mi hai fatto venir voglia di imitarti riprendendo la serie di Mario e giocandoli tutti. E a questo punto un diario sul mio blog è quasi obbligatorio!!!

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  5. hahahahah fantastica la storia di Super Mario Sunshine!
    Cosa non si fa per il nostro idraulico compatriota che tanto viene criticato ultimamente, ma che alla fine ha segnato la vita di chiunque abbia mai preso un joystick in mano :)

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  6. Sono molto più grande di te, ogu, ho 41 anni e gioco da quando ne avevo 8. Ho una storia simile da raccontarti. Da bambino sono nato e cresciuto a Caserta. Nell'anno del terribile terremoto dell'Irpinia (1980) i miei mi regalano per Natale l'Intellivision che davano in bundle (allora non si diceva così) con un gioco di Poker e Blackjack (ideale per bambini); per fortuna che insieme alla console i miei mi regalarono la cartuccia di Astrosmash una sorta di space invaders con il quale condivisi molti pomeriggi d'inverno. Poi vennero altre cartucce, il Basket, il calcio, Lock'n'chase (un Pacman evoluto) ma quello che volevo io (nomen omen) era UTOPIA! Sì il gioco si chiamava proprio così. Era uno dei primi esempi di sim-games dove i due giocatori si affrontavano nel gestire la vita di due isole contrapposte. Bene, nella mia città era introvabile, nonostante su cataloghi, riviste, e Topolini vari lo dessero per uscito già da tempo. D'estate i miei programmano una vacanza in toscana. Nonostante avessi solo 9 anni riuscii a scovare a Firenze un negozio specializzato in videogiochi (ricordo ancora il nome della strada - via San Gallo) e una volta lì feci peregrinare tutta la comitiva (era ben distante dal circuito rinascimentale!) per ottenere la tanto agognata cartuccia. Il viaggio mi valse anche Sea Battle (comprato a Montecatini) ed ancora oggi ricordo con commozione quel bambini che abbracciava la sua cartuccia e non vedeva l'ora di tornare a casa per provarla.
    un abbraccio a complimenti Ogu!

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