Nella vita ci sono cose molto più importanti dei videogiochi. Anche senza ricorrere ad un giornale e alle mille disgrazie che attanagliano il nostro pianeta ogni giorno, basta fare quattro chiacchiere con un amico per ricordarsi che non tutto gira attorno ad un idraulico che dà la caccia ad un dinosauro antropomorfo. A volte, quando mi sveglio la mattina pensando come prima cosa a uno dei tanti giochi che ho la fortuna di aspettare e giocare durante l'anno, mi sento in colpa. Quando apro gli occhi, infatti, sento di dover pensare alla mia ragazza e a quanto sia innamorato di lei, o a mio padre, che non sento da parecchi giorni, o al mio conto in banca, ormai agli sgoccioli, o agli esami universitari sempre più incombenti.
Invece la prima cosa che vedo la mattina è Super Mario.
Oddio, ecco che arriva la pappardella deprimente... Ogu, ce ne sbattiamo altamente dei tuoi problemi.
E infatti, non sono qua per rovinare la festa a nessuno. Domani esce Super Mario 3D World e sono felice come una pasqua. E questa felicità mi ha fatto riflettere su come i videogiochi siano ormai intrecciati in modo indissolubile alla mia vita. Non so se capiti anche a voi, ma io per ricordarmi meglio di un periodo della mia vita penso come prima cosa a quali giochi stavo giocando all'epoca. Oserei quasi dire che i videogiochi abbiano scandito in qualche modo la mia vita e siano un elemento fondamentale per la mia percezione del tempo.
Ai videogiochi sono legati in modo più o meno stretto molti dei miei ricordi più o meno remoti. E i più belli sono sicuramente quelli che, per un motivo o per l'altro, hanno a che fare con Super Mario.